Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. III).djvu/395

Da Wikisource.

della rivoluzione di roma 391

correre quanto prima per difendere e rivendicare il civil principato della Sede apostolica, e ridonare ai sudditi la perduta pace e tranquillità, allontanati da Roma e dallo stato i nemici della religione e della civile società.

Detta allocuzione venne pubblicata nel Monitore,1 e si divulgò pure una risposta alla medesima, della quale non si conosce positivamente l’autore.2

Sul merito e sulla importanza di quest’atto solenne non ci permettiamo di far parola. Solo dobbiamo pel nostro officio di storici rilevare tre piccole sviste di cronologia in cui si è incorso, e sono le seguenti:

   1° L’atto del segretario di stato contro le dimostrazioni, che si dice dell’aprile 1847, doveva dirsi in vece del 22 giugno del detto anno.

   2° Parlando della famosa inventata congiura, si afferma ch’essa provocò o dette luogo alla istituzione della guardia civica; ciò non è esatto. La famosa congiura fu il giorno 15 luglio, e la guardia civica era stata istituita con atto solenne fin dal 5. L’inventata congiura servì bensì per ottenerne l’immediato e tumultuario armamento.

   3° Allorché sotto il n. 5 si parla della espulsione dei Gesuiti, e si fa menzione di un atto di Sua Santità del 10 marzo 1848, avvertasi che questo atto porta invece la data del 14.

Così chiudiamo con un’allocuzione pontificia il presente capitolo. Chiuderassi il seguente coll’attacco dei Francesi su Roma il giorno 30 aprile in adempimento del richiesto intervento delle potenze cattoliche dalla medesima allocuzione annunciato.


  1. Vedi Supplemento al n. 126 del Monitore, e Documenti, n. 31 del IX volume.
  2. Vedi Documenti n. 32. — Vedi poi tanto l’allocuzione quanto l’articolo della Reforme in risposta alla medesima nei Documenti, vol. IX, n. 33. — Vedila pure fra i Motu—Proprî n. 44, e nel n. 7 del volume X delle Miscellanee.