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Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. III).djvu/462

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458 storia

» Sorgete dunque e operate; l’ora che decide è sonata. Schiavitù, quale non l’aveste giammai, o libertà degna delle antiche glorie, lunga securità, ammirazione da tutta l’Europa.

» Sorgete ed armatevi. Sia guerra universale, inesorabile, rabbiosa, poich’essi la vogliono. E sarà breve.

» Mentre Roma assalirà il nemico di fronte, ricingetelo, molestatelo ai fianchi, alle spalle. Roma sia il nucleo dell’esercito nazionale del quale voi formerete le squadre.

» Resistete dovunque potete. Dovunque la difesa locale non è concessa, i buoni escano in armi; ogni cinquanta uomini formino una banda, ogni dieci una squadra nazionale, ogni uomo di non dubbia fede, che raccoglie i dieci, i cinquanta, sia capo. La repubblica darà premio e riconoscenza.

» Ogni preside diriga i centri d’insurrezione; inciti, ordini, rilasci brevetti di capi-banda o di capi-squadra. La Repubblica terrà conto dei nomi, e retribuirà in danari, terreni ed onore. Il brevetto serva come foglio di via, che i Comuni, soccorrendo, vidimeranno.

» E tutte le bande, tutte le squadre, tormentino, fuggendone l’urto, il nemico: gli rapiscano i sonni, i viveri, gli sbandati, la fiducia; gli stendano intorno una rete di ferro che si restringa, lo comprima ne’ suoi moti e lo spenga.

» L’insurrezione diventi per poco la vita normale, il palpito, il respiro d’ogni patriota. I tiepidi sieno puniti d’infamia; i traditori, di morte.

» Come fu grande in pace, sorga la Repubblica terribile in guerra.

» Impari l’Europa che vogliamo e possiamo vivere. Dio e il popolo benedicano all’armi nostre.

» Dato dalla Residenza del Triumvirato li 3 maggio 1849.

» I Triumviri1


  1. Vedi il Monitore del 4, pag. 413.