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Egli è a sapersi inoltre che quantunque il 16 maggio l’armistizio fra Roma e Francia non fosse pubblicato, era però convenuto; e quindi nella certezza in cui era il governo romano di non venir molestato dai Francesi, divisò di effettuare una quanto celere, altrettanto segreta spedizione contro i Napolitani.

A tal effetto si vide nella sera partire la più gran parte dell’armata romana per la porta san Giovanni.

Questa spedizione non potè non effettuarsi se non col consenso del Lesseps, e questo consentimento ci sembra che possa qualificarsi come una specie di tradimento, o per lo meno come un tratto di non giustificabile indelicatezza, in quanto che Francia non solo non era in guerra col regno di Napoli, ma l’una e l’altro facevan parte della lega cattolica, la quale aveva assunto di ricondurre il papa a Roma colle forze unite delle quattro potenze segnatane della lega stessa.

Intendimento dei Romani era quello di cogliere all’improvviso e sbaragliare l’armata napolitana ch’era in quel momento nelle vicinanze di Albano, e portandosi di slancio sopra Velletri, toglierle o attraversarle la ritirata.

L’armata romana componevasi come appresso:

Avanguardia comandata dal colonnello Marocchetti
uomini 2310
Grosso dell’armata comandato dal generale di divisione Garibaldi
» 6652
Cioè:
Seconda brigata comandata dal colonnello Masi
uomini 3510
Terza brigata comandata dal colonnello Bartolommeo Galletti
» 3142
uomini 6652
Retroguardia comandata dal generale di brigata Giuseppe Galletti
» 1912
In tutto uomini 10874 1


  1. Roselli, Memorie relative alla spedizione e combattimento di Velletri avvenuto il 19 maggio 1949. Torino, 1853, pag. 50 e 51.