Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. III).djvu/556

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deve dimenticare assolutamente ogni partecipazione anche indiretta nel governo temporale dello Stato. Oggi si deve solo occupare di predicare colle parole e coiresempio la vera dottrina del Vangelo al popolo libero per prevenire ogni traviamento; e perchè il gran movimento che tutto agita e tutto sconvolge, e che nessuna forza umana può arrestare, di cristiano che è stato ed è tuttavia, nou diventi protestante o Volterriano. A questo scopo prezioso intendo di lavorare da quindi innanzi io stesso, senza badare al temporale del Clero. Il perdere le croci d’oro pel Clero cattolico non è una sventura: una croce di legno ha conquistato l’universo.

»Ventura.1»


Se noi abbiamo riportato questa lettera la quale quantunque scritta da un uomo eminente per dottrina come era il padre Ventura, non lascia di contenere principi eccentrici e diametralmente opposti all’universale delle idee cattoliche, lo facemmo prima di tutto perchè trattandosi di storia, nulla volemmo sopprimere di ciò che sia buono, sia cattivo, ci dettero i tempi che correvano, in secondo luogo perchè conoscano i nostri lettori sotto quali impulsi, e da qual parte provenienti, eran travagliati i Romani, ed abbiano per tal modo una spiegazione maggiormente plausibile di quello stato di eccitamento in cui molti di essi versavano.

Ma avesse pure il padre Ventura scritto quello che si contiene nella lettera riportata di sopra (quando cioè a lui come a tanti altri bolliva il cervello) non ci maraviglierebbe nè punto nè poco. Questo sì diciamo che in epoca posteriore, e quando quest’uomo insigne crasi estricato dalle influenze della rivoluzione, insegnò e pubblicò teorie assai diverse le quali distruggevano interamente le aberrazioni passate della sua mente. Ecco dunque che cosa

  1. Vedi Monitore, pag. 477.