Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. III).djvu/582

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litare ne vestivano la divisa, dovessero o smetterla o farsi inscrivere in uno dei corpi militari.1

Un decreto emanavasi il giorno 24 il quale ci sembra stravagante ed ineseguibile, imperocché interdicevasi con esso agl’impiegati e funzionari governativi o municipali ogni cooperazione agli ordini di coloro che si erano imposti con la forza alla direzione delle provincie.2 Ciò alludeva chiarissimamente a Bologna caduta e ritornata sotto il regime clericale, ed ove monsignor Bedini in qualità di commissario straordinario per le quattro legazioni, avea ristabilito il governo del pontefice col sussidio degli Austriaci. Era egli possibile che gl’impiegati ad onta della interdizione del triumvirato sottrarsi potessero alla obbedienza? No certamente; ed in tal caso non fu questo un decreto pazzo e sconnesso?

Il generale Avezzana nello stesso dì 24 istituiva con un ordine del giorno un corpo militare denominato Deposito degli ufficiali.3 E con decreto del triumvirato autorizzavansi i contribuenti delle tasse a pagarle in boni.4

Ponevansi il 25 sotto sequestro i beni del re di Napoli per esser venduti, e indennizzare col prodotto que’ cittadini che avevan sofferto danni per la invasione napoletana. 5 Ed ai proprietari di cavalli ingiungevasi di condurli nel palazzo Colonna.6

Con ordine del giorno 26 il ministro della guerra Avezzana minacciava di cancellare dai ruoli gli ufficiali assentatisi dai corpi senza permesso.7 E con ordinanza dello stesso giorno esentava dalla requisizione i cavalli de’ macellai, degli ortolani e de’ vignaroli.8


  1. Vedi Monitore, pag. 499.
  2. Vedi detto.
  3. Vedi detto, pag. 503.
  4. Vedi detto.
  5. Vedi detto, pag. 506.
  6. Vedi detto, pag. 507.
  7. Vedi detto.
  8. Vedi detto.