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Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. III).djvu/614

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minima soltanto si adoperò per un certo tempo in difesa dei bastioni di Roma.

Dal 19 al 20 venti la 3ª parallela venne prolungata di altri 70 metri verso la sua sinistra, e furon fatti molti altri lavori. La batteria nº 9 pervenne a demolire il rivestimento della faccia sinistra del bastione 7.1

I Francesi però, per confessione del Vaillant, furono siffattamente inquietati nella giornata del 20 dalla moschetteria dei Romani diretta contro le batterie n’7 e 8, che poco poterono far avanzare le brecce alla cortina ed al bastione 6.2

Il giorno 20 la batteria nº 10 posta avanti il casino dei Quattro Venti aprì il fuoco, fece cessare le batterie arverse dei Romani, distrusse il casino detto il Vascello, e fece crollare gran parte del casino Savorelli posto entro le mura, dietro al bastione 9. La caduta del Vascello uccise 20 giovani sotto le sue rovine. Pur nondimeno il Medici che vi comandava non dette indietro e perdurò costante nella sua difesa.3

La batteria nº 5 lanciò bombe sul casino Savorelli, e la batteria n° 3 diresse le sue contro i bastioni 6 e 7.4

Lo stesso giorno il Monitore designava alcuni guasti prodotti dalle palle francesi nell’interno della città.5

Desiderando noi che nulla manchi, o il meno possibile, al racconto delle particolarità che ci siam proposti di dare sull’assedio di Roma, gl’indicheremo brevemente.

Una palla da 24 fu lanciata il 19 verso la residenza dei triumviri, nella direzione del telegrafo di monte Cavallo. La palla cadde vicino ai colossi del Quirinale, e quindi sfondò il tetto della loggia de’ Rospigliosi sopra la celebre Aurora di Guido Reni, e s’incastrò nel soffitto.


  1. Vedi Vaillant, pag. 94 e 95. — Vedi Atlante generale dell’assedio ec., pag. 3.
  2. Vedi Vaillant, pag. 96.
  3. Vedi Farini, vol. IV, pag. 201.
  4. Vedi Atlante generale dell’assedio ec., pag. 3.
  5. Vedi il Monitore, pag. 605.