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che null’altro accoglieva che miseri abituri de’ più miseri pescatori, divenire all’istante la sede e l’emporio degli uomini più cospicui. E dopo aver narrato in ristretto le cose principali che ivi occorsero, indicato i personaggi che vi affluirono, e fatte palesi le onorificenze che il papa vi raccolse, porremo a fronte i titoli dei fogli stampati clic dalla umana nequizia spacciavansi sul suo conto, per mantenere in inganno e in abbattimento questa povera Roma.

Narrammo nel capitolo I siccome al primo giungere del pontefice in Gaeta il re e la famiglia reale fossero ai suoi piedi, e come lo ricolmassero di ogni sorta di atti di ossequio e di figliale attaccamento.

Diremo ora e per ordine di data tutte le altre visite che ricevette ed enunceremo i nomi di tutti quei personaggi che, eia per debito di officio, sia per sentimento di devozione, in Gaeta si trasferirono, e formarono durante il mese di dicembre il corteggio papale.

I primi che colà ritrovaronsi furono:

Il cardinale Antonelli,
Il conte e la contessa Spaur,
Il duca d’Harcourt ambasciatore di Francia,
Il barone da Venda da Cruz ministro di Portogallo,
Il signor Martinez de la Rosa ambasciatore di Spagna, col primo segretario della legazione, Cavaliere Arnao,
I monsignori Medici,
» Stella,
» Borromeo,
» Somma,
» Cenni.

Vi si recarono poi appena giunto il Santo Padre:

II re e la regina di Napoli,
Il conte d’Aquila, della famiglia reale,
Il conte di Trapani, ugualmente della famiglia reale,
L’Infante don Sebastiano.