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sede del cattolicismo che alla tua volta volesti far sede d’inique trame, mercato di nazioni, nido di frodi a profitto dei crollanti o crollati troni europei. Fuggi, o Re dei gesuiti, fuggi, e piangi dell’antico tuo pianto. Fuggi, o uomo dal pio nome e dalle empie azioni. Fuggi, o Giove senza saette, o re senza corona, o apostolo senza fede, fuggi: gettata finalmente a terra la bugiarda tua maschera di mansuetudine, tu corri a rifugiarti nelle tane sanguinose del re Bombardatore o del carnefice di Vienna, sotto gli auspici della triste e perfida mercantessa del Tamigi. Fuggi, o tradito traditore: con te fuggono gl’indugi, con te fuggono le ultime dubbiezze, con te fuggono gli scrupoli importuni dei timidi, i paurosi consigli dei servili, con te si dissipa e fugge la molesta nebbia degli opportunisti e dei temporeggiatori: fuggi a tua voglia, e lascia pur deserto il tarlato tuo soglio — I popoli non fuggono, e sul tuo soglio già si asside trionfante la libertà del mondo ringiovanito.»1

Queste furono le parole di uno dei promotori e vagheggiatori della Costituente, o piuttosto le atroci bestemmie cui a malincuore un figlio qual sono io della civile Italia, è costretto per amor di verità di riportare. E con queste bestemmie si rispondeva al papa benigno, condiscendente, instauratore di migliorie, e promotore proclamato dell’italico risorgimento.

Vediamo ora quali furono i giornali che oltre gli altri ebber vita dalla seconda quindicina di settembre a tutto dicembre. Prendiamo le mosse dalla seconda quindicina di settembre, perchè a tutta la prima ne abbiam parlato nel capitolo XVII del secondo volume. Eccoli:

La Guardia nazionale.
Il Giornaletto del popolo.
L’Italia libera.
Il Positivo.
  1. Vedi il Costituzionale del 9 dicembre. — Vedi Documenti, volume VII, n. 98.