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[Anno 1848]
I casi di Roma man mano che venivano risapendosi, rendevano attonito il mondo, riempivano di spavento e di orrore quanti professavano tuttavia un culto alla religione ed alla morale.
Sarebbe se non piacevole, non disutile al certo pei nostri lettori il sottoporre loro a rincontro, nelle nostre pagine, tutto quello che in lode o in biasimo ne divulgò la pubblica stampa. Salvo però poche eccezioni, il mondo non era pervertito a tal segno da non sentire la gravità dei casi e l’orrore che destar dovevano, e quindi nella generalità essi risvegliarono un senso di esecrazione e di abbominio fra tutti i popoli civili.
Ma i veicoli della stampa qui in Roma, resa oramai quasi tutta proterva, mentre ti tacevano il buono, divulgavano a piena gola il cattivo; il senso morale andavasi tutto giorno affievolendo (nè poteva essere altrimenti) perchè la scorta delle dottrine morali era disconosciuta; e