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tanto più necessario ed importante, in quanto che dalla Costituente scaturì la repubblica.

Abbiamo raccontato nel capitolo precedente le freddezze romane nel festeggiarla, e queste freddezze non si smentirono anche la sera del 1° gennaio, ultima delle quattro designate per la illuminazione della città: imperocchè ad onta di ogni sorta di eccitamenti, essa non fu nè più nè meno dissimile da quella delle sere antecedenti.

Da questo lato pertanto la manifestazione dei Romani avversa alla Costituente portò un carattere tale di universalità, che in pochi incontri ritrovasi.

Narreremo quindi tutte le operazioni preparatorie, e successivamente le elezioni del 21 e del 22, e la proclamazione degli eletti il giorno 28 sul Campidoglio; e così chiuderemo questo capitolo.

Dicemmo in quello precedente come la magistratura comunale di Roma si fosse pronunziata di volersi astenere dal prender parte a tutto ciò che alla proclamazione ed attuazione della Costituente si riferiva, limitandosi a continuare soltanto nell’amministrazione del comune. Essa si astenne difatti dal firmare l’avviso del 30 dicembre, nè mai in atto veruno vidersi figurare i nomi di chi componevala, sempre per ciò che si attiene alla più volte menzionata Costituente.

Era necessario però, sia per onore della magistratura stessa, sia per dare un regolare assetto alla cosa, che tutto ciò venisse conosciuto dal pubblico, e che questo pubblico sapesse i nomi delle persone alla medesima sostituite per questa operazione delicata ad un tempo e importante.

Conviene però premettere, che in Roma facevansi nel tempo stesso due operazioni diverse, cioè un comitato occupavasi esclusivamente della Costituente romana, mentre un altro affaccendavasi per la Costituente nazionale italiana.