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LIBRO VII 103

arco di trionfo sulla piazza di Venezia. Si valse l'artista Clemente Folchi delle grandi linee presentate dall’ordine dorico, come quelle, che meglio accomodavansi alla vastità dell'area, al carattere del trionfatore. Arricchito di emblemi analoghi alla circostanza, sulla sommità era ornato di statue rappresentanti la religione che dà la pace all'Europa. Due re coronati stavano genuflessi iananzi a quella, che presentava loro la croce e il vangelo. Le fame collocate sul basamento erano in atto di coronare l'invitto pontefice: il basso rilievo, che decorava la fronte dell'arco, per allusione agli offerenti, esprimea le arti pastorizie e campestri: li due delle interne pareti alludevano al redentore che dà a Pietro le chiavi e a Roma che prega per il ritorno del magnanimo Pio. Semplice, ma lodato fu quello, che sorgea sul quatrivio ai Cesarini: superbo e splendidissimo l'arco a spese di alcuni romani innalzato sulla piazza che guarda la mole Adriana. Immaginò il Zappati architetto un quadrato ad angoli tagliati da presentare agli occhi un edificio ottangolare, diviso in due piani restremati, atti a sorreggere le figure e piramidare la mole. Formava il primo in finto marmo africano il piantato principale del monumento: il secondo, che imitava il granito cinerino, per essere risaltante negli angoli, dava luogo a quattro piedistalli, sovra cui altrettante statue allegoriche si collocarono: la giustizia modellata dal Pacetti, l'umiltà del Torwaldsen, la temperanza e la prudenza del Laboreur. Nel centro della mole, sovra rocchio di colonna scanalata, grandeggiava il simulacro della costanza, sorregente fra le mani il timone e il triregno, modellata da Carlo Finelli. Questa opera, a cui la scultura aggiungeva interesse e vaghezza, scevra di esagerati ornamenti, ebbe lode di maschia solidità e di bellezza. Buzi architetto l’ esterno della sinagoga abbellì d'un frontespizio, sostenuto da quattro colonne isolate che lasciavano scoperta l'interna veduta del tempio. Questa decorazione bellissima nel giorno, illuminata al sopragiungere della sera, produsse magico effetto. Tolte le acque al fontanone di ponte Sisto, i fratelli Cartoni negozianti nella nicchia collocarono un gruppo in cera che alla