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LIBRO IX 195

regni di Europa al commercio inglese e avvisava a tutti i modi di mostrarsi riconoscente: ricordava Pio VII che più volte aveagli l'Inghilterra offerto sicurezza ed asilo a bordo dei suoi legni da guerra: che nel congresso di Vienna avea: fatta sentir la sua voce a vantaggio degli stati della chiesa, che benignamente accolse il suo rappresentante: che fece con le sue navi il gratuito trasporto dalla Francia in Italia degli oggetti d'arte restituiti a Roma da Luigi XVIII e che in fine inviò con filiale compiacenza in dono al papa gli schiavi sottratti alla ferocia degli algerini e coglieva avidamente tutte le occasioni di mostrarsi riconoscente. Devesi a questo sentimento di affetto l'aver veduto dopo lunghi anni ristabilito il collegio inglese: santa istituzione, che restringendo i nodi di mutua benevolenza, ha prodotto e produce nobilissimi risultati in quell'impero che gli avi nostri dissero l'isola dei santi. Non appena giunsero in Roma i primi dieci alunni spediti dall'Inghilterra a colonizzare quel sacro ritiro, volle Consalvi presentarli a Pio VII1. Affettuosa e paterna fu l'accoglienza fatta ai giovani coraggiosi che per suo volere e per le cure di Ercole Consalvi facevano dopo lungo silenzio echeggiare di parole inglesi le volte del venerando collegio restituito alla nazione 2. Fra le prove di affetto date dal pontefice agli inglesi non deve tacersi il ricchissimo dono di un calice di oro massiccio, ornato di pietre di gran valore, delle ampolle, campanello e bacile dell'istesso prezioso metallo,

  1. Giova il ricordare che nel numero degli alunni del collegio inglese, dal segretario di stato presentati al papa, era Niccola Wiseman al presente illustre e dotto cardinale di santa chiesa e degnissimo arcivescovo di Westminster.
  2. Intorno all'accoglienza ricevuta dagli alunni del collegio inglese leggesi nel diario di quel rettore « Ho accompagnati sei collegiali dal papa: il santo padre li ha ricevuti in piedi, ha stretta la mano a ciascuno di essi, dando loro il ben arrivato a Roma.» Lodò il clero inglese della sua buona e tranquilla condotta, non che della sua fedeltà verso la santa sede. Esortò i giovani allo studio e alla pietà, e disse: spero che farete onore a Roma e al vostro paese.