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LIBRO I 37


XXIII. Ardua era la elezione del nuovo pontefice. I nemici della religione aveano gridato Pio VI l'ultimo dei papi. Dio però, che ha promesso di non abbandonar la sua chiesa, disperse il sacrilego voto. Offriva nella veneta laguna l’augusto imperatore d'Austria Francesco II sicura stanza ai cardinali in conclave1. Corse l'invito ai principi di s. Chiesa, e sulla Venezia dai vari paesi, ove il turbine di guerra li avea dispersi, si raccolsero i cardinali. Il Chiaramonti, che prima di lasciare la diocesi e nell'esilio tutte le sue risorse aveva esaurite a vantaggio dei poveri e degli ecclesiastici perseguitati, non avea i mezzi per sostenere le spese del viaggio alla città, ove l’attendevano i suoi colleghi. Un romano a lui affezionato togliealo dalle angustie dandogli mille scudi per sopperire alla urgenza dei suoi bisogni. Vi giunse sul finir dell'ottobre 1799. Non trovando luogo nel chiostro benedettino della congregazione di s. Mauro fu accolto dai padri domenicani nel loro convento de ss. Giovanni e Paolo2. Narrasi, che una colomba entrasse nella sua stanza: noi non l'affermeremo3. Andavasi, sebben per poco, rischiarando il cielo d'Italia, della quale non è debito nostro ricordare le fasi, contenti al dire, che trovandosi in Egitto per disposizione di provvidenza, l'uomo che tenea la vittoria aggiogata al suo carro, non ebbe il destro di riparare alle varie sconfitte toccate all'esercito repubblicano sotto il comando di Scherer. Era

  1. Il signor di Thugot ministro imperiale, da parte del suo augusto padrone, scrisse lettera al sacro collegio piena di affettuose e cortesi parole.
  2. Questo monistero si vide onorato da Pio VI quando recavasi a Vienna. Il doge della repubblica volea riceverlo nel monistero di s. Giorgio maggiore , ma egli preferì il convento tenuto dai padri di s. Domenico.
  3. Vedi Moroni Dizionario di erudizione storica ecclesiastica vol. LEI pag. 116.