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Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/114

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8 O r i g i n e   d e l l e   A r t i

popolo greco, serbaronsi le antiche forme1; anche a’ tempi di Pausania eravi una simile Venere Urania in Atene2. Si manifesta pertanto ne’ primi lavori de’ Greci l’invenzione originale, e come a dire il primo sbozzo della figura. Gl'idoli del gentilesimo che d’umana sembianza non altro aveano che il capo, sono pur mentovati3 nelle Sacre Lettere4. Le pietre quadrangolari con una testa, com’ognun sa, chiamavansi Erme, vale a dire gran pietra5, nome che gli scultori di poi ritennero6. Si pretende eziandio, che con tal nome venissero chiamati que’ monumenti, detti pure Termini, perché a Mercurio fossero innalzati la prima volta7

[...imitandolo gradatamente..] §. 12. Dopo questi primi saggi e abbozzi della figura noi possiamo e dagl’indizj che ce ne hanno lasciati gli scrittori, e dai monumenti medesimi inferire l’avanzamento che fece la scultura. A quelle pietre, che aveano una testa, si cominciò a formare verso il mezzo la diversità del sesso, che forse alle informi sembianze del volto non poteasi ben discernere8. Ove pertanto leggesi che Eumaro dipinse il primo ne’ suoi quadri la differenza de’ sessi9, ciò deve probabilmente intendersi de’ volti giovanili, ne’ quali il pittore con tratti carat-


teri-
  1. Id. ibid. [Dice Pausania al luogo citato, che particolarmente si dilettavano gli Arcadi della figura quadrata, non che serbassero le antiche forme dell’arte.
  2. Id. lib. 1. cap. 19. pag. 44. l. 18.
  3. Psal. 134. v. 16.
  4. Il Salmo CXXXIV. parla, è vero, del capo solo; ma nel Salmo CXIII. v. 7. et segg. ove si espone lo stesso sentimento, si rammentano le mani, e i piedi.
  5. Scylac. Peripl. p. 50., e seg., Suida, voc.Ἕρμα.
  6. Tzetzes Chiliad. 13. hist. 429. v. 593. dice che si chiamasse pure Erme qualunque statua, e mucchio di pietre.
  7. Gli Ermi, coi quali originalmente si rappresentava Mercurio, devono forse la loro forma a qualche mistica allusione, come vogliono Macrobio Saturnal. dier. l. 1. cap. 19. pag. 293., e Suida in voce Ἑρμῶν [e Codin. l. c. cap. 29. pag. 15. B.]; ovvero all’essere state a questo dio, mentre dormiva, recise le mani e i piedi, come riferisce Servio ad Æneid. lib. 8. v. 138. [e in un Erme rappresentato nel musaico presso lo Spon Miscell. erud. antiq. sect. iI. art. VIII. pag 38. segg. si vede questo dio colle braccia quasi affatto recise]. Secondo Pausania lib. 4. cap. 33., pag. 361. in fin. gli Ateniesi furono i primi a dare agli Ermi la forma quadrata. Cicerone ad Atticum lib. 1. epist. 8. accenna alcuni Ermi colle teste di bronzo poste su tronchi di marmo pentelico; e un Erme, il qual finisce in zampe di leone posate sull’abaco centinato d'un pilastro, vedesi tra le pitture d’Ercolano Tom. IV. pag. 5.
  8. Guasco De l’usage des statues, chap. iiI. pag. 39. coll’autorità di antichi scrittori vuole che agli Ermi d’uomo si fossero apposte le parti virili per simboleggiare la fecondità del sole.
  9. Plinio lib. 35. cap. 8. sect. 34.