Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/559

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D e l   P a n n e g g i a m e n t o. 449


[Osservazioni generali sul panneggiamento] §. 21. Nel disegno delle figure vestite, sia per esaminarle e per istudio, ovvero per imitarle, il gusto fino e ’l sentimento hanno men parte che l’attenta osservazione e la scienza. Il conoscitore però in quella parte delle arti del disegno non ha meno a studiare, che l’artefice. Tra ’l panneggiamento e ’l nudo v’ha lo stesso rapporto che tra l’espressione d’un pensiere (che n’è come il vestito), e ’l pensiere medesimo. Questo si trova con men fatica che quella. Or poiché ne’ più antichi tempi dell’arte greca si sono fatte più figure vestite che ignude, e seguitarono pur ne’ tempi migliori a farsi vestite le figure femminili, cosicchè appena una ignuda se ne trova fra cinquanta vestite; perciò gli artisti in tutt’i tempi vidersi obbligati a studiare non meno l’eleganza del panneggiamento, e i fregi del vestito, che la beltà delle ignude membra. Cercavansi le grazie non solo nel gesto, e nell’azione; ma eziandio nelle vesti, onde coperte si rappresentarono le più antiche Grazie; e a’ nostri tempi, dove a’ giovani artisti possono proporsi quattro o cinque delle più belle statue per istudio nel nudo, ben cento se ne possono additar loro per istudiare il panneggiamento. E’ ben raro, che trovinsi due statue alla stessa maniera vestite; laddove molte ve n’ha d’ignude interamente simili, e fra queste la maggior parte delle Veneri. Per la stessa ragione varie statue d’Apollo sembran fatte sul medesimo modello, come le tre somiglievoli della villa Medici1, e un’altra in Campidoglio: lo stesso dicasi della maggior parte de’ giovani Satiri. Conchiudiamo per tanto che il disegno delle figure vestite dee con ogni ragione riguardarsi come una parte essenziale delle belle arti.

§. 22. Vi sono oggidì ben pochi artisti, che non abbiano de’ difetti ne’ panneggiamenti, e nel secolo scorso tutti mancarono in questa parte, tranne il francese Poussin. Bernini ha


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  1. Vedi sopra pag. 300. not. a.