Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/89

Da Wikisource.

d i   W i n k e l m a n n. lxxix


Le notizie riguardanti questi lavori in quanti libri non sono elleno sparse, e divise? E in quali libri? Per la maggior parte non possono leggersi senza nausea. Un catalogo, un repertorio di tutti gli antichi monumenti che noti ci fono, farebbe una delle prime opere che far dovrebbonsi per favorire i progressi dell’Antiquaria. Questo catalogo a principio non avrebbe ad essere che storico e letterario, contenendo un ragguaglio di tutto ciò, che riguarda ognuno de’ pezzi, coi giudizj che ne sono stati portati, e indicando i libri ove se ne trovi il racconto, o se ne vegga la figura1. Dopo la prima edizione l’opera tosto diverrebbe più compiuta e più giudiziosa; e ad essa far potrebbonsi, anzi sarebbonsi senza dubbio tratto tratto de’ nuovi supplementi.

In secondo luogo sarebbe da farsi una buona introduzione allo studio dell’Antiquaria, e alla maniera di conoscere le opere antiche. Questa introduzione contener dovrebbe una notizia essenziale di ciò che d’antico s’è conservato, e delle diverse maniere e classi, indicando ciò che è eccellente, e le ragioni per cui è tale; e finalmente un’introduzione pratica che insegnasse a ben esaminare, e ad ispiegare gli antichi lavori, desse le cognizioni necessarie per ciò che è meccanismo dell’arte, per la mitologia, e storia eroica da essa rappresentata, e v’aggiugnesse un compendio storico delle arti del disegno2.


Si


    dei pezzi pregiabilissimi, ed unici, de’ quali, come interessanti la Storia delle Arti del Disegno, non mancheremo di far parola nelle nostre annotazioni. Di alcuni ne e stata fatta menzione in varj articoli dell’Antologia Romana, nel Diario Romano, che si stampa dal Cracas, e dal più volte lodato sig. abate Gio. Cristofano Amaduzzi nella prefazione alli Monumenta Matthajorum Tom.I. XII. pag. XXXVII e segg.

  1. Per comodo principalmente dei forestieri è stata pubblicata non ha molto dai signori Bouchard, e Gravier una raccolta, che assai può giovare, di tutte le pitture antiche, scoperte principalmente nel secolo passato in quella città, e contorni. Non vi sono però comprese le pitture famose delle Terme di Tito, della villa Negroni scoperte pochi anni sono, e pubblicate a parte; siccome neppur quelle, che furono trovate l’anno 1780. dietro lo spedale di s. Giovanni in Laterano, rappresentanti molti Dapiferi, che verranno date in luce tra poco; e delle quali fu inserita la descrizione nell’Antologia Romana nell'anno 1781. num. XL. p. 313. segg.
  2. Un piccolo compendio ne è stato in-