Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
348 | S t o r i a dell’A r t e greca |
§. 34. Il lettore, io spero, vorrà perdonarmi quelle digressioni, e le altre che per avventura farò in appresso, poichè sebbene rompano alquanto il filo della storia, danno però luogo a qualche erudizione, tanto meno inopportuna quanto che i tempi di cui parliamo non ci somministrano nessun monumento dell’arte degno di considerazione.
do giovanetto e vestito da donna, dopo la battaglia con Antagora ajutato dai Meropi, dovette fuggire, e ritirarsi presso Tressa, la quale non seppe riconoscerlo per uomo: del qual fatto si rinovava ogni anno la memoria nell’isola di Coo, ove il sacerdote d’Ercole così vestito da donna, e cinto il capo con una benda, dava principio ad un sagrifizio, come narra Plutarco Quæst. gnæcæ, in fine, oper. Tom, iI. pag. 304.
Ca- |