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Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/20

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2 O s s e r v a z i o n i

me fatte nello spazio di cinque e più anni sì in Roma, che in altre città d’Italia; e sopra tutto per quella parte, che riguarda le arti: ricerche, alle quali per modo speciale ha contribuito l'emo cardinale Alessandro Albani, il più grande antiquario, e conoscitore, che vi sia stato giammai1.

Coloro, che avranno studiato le antichità, e saranno forniti delle necessarie cognizioni, potranno egualmente che un architetto portar giudizio intorno a quelle cose, che io sono per esporre; e si può qui applicare ciò che disse Aristotele2 degli Spartani: Sanno giudicare del canto, e delle composizioni in musica, quantunque non ne sappiano i principj. Intendo però discorrere delle cognizioni, che si richieggono per li professori dell’arte. Peraltro non è meno necessario avere certe notizie dell’Architettura, e d’aver fatte delle ricerche sopra quell’arte, che l’avere delle idee esatte e precise della pittura, e della scultura. Si prova che al vedere gli antichi edifizj nasce in noi il desiderio di applicarvisi più particolarmente.

Pare cosa strana che varj antichi monumenti d’Architettura, come sono quei di Possidonia, o Pesto, nel golfo di Salerno, de’ quali avrò occasione di trattar più volte in queste Osservazioni; pare strano, dico, che quelli monumenti non abbiano richiamata l’attenzione di coloro, che erano capaci di ammirarli, e di descriverli. Cluverio, il quale ha fatto il viaggio di Pesto, e dell’Italia tutta, e ogni cosa ha esaminata con esattezza, non dice se non poche cose delle rovine di quella città3; e gli altri scritto-


ri,


  1. Vedi loc. cit. pag. xlix. n. b. L’Editore, o Traduttor Francese di quest’opera, il quale, forse per onere della sua nazione, ha voluto qui nel testo aggiugnere Clerisseau al card. Albani, quali che avesse anch’egli somministrate delle notizie al nostro Autore per queste Osservazioni sull’Architettura, citando in piè di pagina il commercio letterario dello stesso Winkelmann con quell’architetto, stampato nel Tomo iI, delle di lui lettere familiari pag. 204.. e segg., avrà equivocato colle osservazioni fatte dal medesimo sulla prima edizione della Storia dell’Arte, delle quali parla Winkelmann alla pag. 209.; non di altre per quest’opuscolo.
  2. Politic. lib. 8. cap. 5. oper. Tom. iiI. pag. 607. A.
  3. Italia ant. lib. 4, cap. 14. Tom. iI.