Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/28

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mezzo conservati. Nondimeno io credo che sinora non ne sia stato scritto.

A Crotona nella Magna Grecia sussistono pure delle ampie rovine, alle quali si dà oggidì il nome di Scuola di Pitagora. Ma eccettuati i monumenti, de’ quali abbiamo parlato, poco si è mantenuto in quelle parti, nelle quali anticamente erano città sì grandi e famose, come ho inteso fra gli altri da milord Brudnell, il quale ha scorso circa tre anni sono tutta la costa della Calabria sino a Taranto.

Quanto agli antichi monumenti d’architettura nella Sicilia, il P. Pancrazi ne ha dato i primi disegni alcuni anni fa nella sua Sicilia illustrata; ed io ho rettificata in una operetta1 con buone notizie communicatemi, la descrizione, ch’egli ha pubblicata delle rovine del tempio di Giove Olimpico in Agrigento, oggidì Girgenti. Gli altri monumenti d’architettura in queli’ isola sono stati intieramente distrutti o dal tempo, o dal furor dei barbari2.


Nel


  1. Di cui ho parlato qui avanti pag. 3. not. a.
  2. Se Winkelmann fosse stato meglio informato, o se fosse stato egli stesso a vedere i paesi, non avrebbe avanzato qui, che il tempo, e le guerre hanno distrutti tutti i monumenti antichi della Sicilia. I Viaggi del barone Riedefel, e di Bridon, che sono stati pubblicati dopo queste Osservazioni sull’Architettura degli Antichi, l’avrebbero in parte disingannato; ma ne farebbe stato meglio persuaso se avesse potuto vedere il Viaggio pittoresco dell’isola di Malta, della Sicilia, e di Lipari. Il signor Hoel pittore del re di Francia, e autore di quest’opera, ha impiegati quattr’anni a fare delle ricerche nelle differenti parti della Sicilia sopra tutto ciò, che può interessare gli amatori delle belle arti, e gli artisti. Tutto ha misurato, disegnato, o dipinto, e descritto sulla faccia del luogo. Di quella raccolta egli ha formato un corpo di opera, che si è cominciato a pubblicare da un anno per associazione; e che, secondo il manifesto, consisterà in trecento Tavole in rame. Gli amatori dell’antichità vi troveranno, se non nella totalità, almeno in parte, ventisei tempj, due de’ quali sono ancora in piedi, e assai ben conservati; sei teatri; due anfiteatri; tre monumenti trionfali; dei palazzi; delle mura di città; dei ponti, che hanno ancora la loro antica selciata; delle naumachie; delle conserve d’acqua; degli acquedotti; dei pozzi scavati nel sasso vivo, d’altri fatti in terra cotta; dei bagni di differenti specie; dei sepolcri diversissimi nella loro forma, grandezza, e corruzione; delle scuderie, o stalle antiche; e finalmente degli edifizj di una maniera singolare, di cui noi ignoriamo l’uso, delle statue, dei bassi rilievi, dei vasi di marmi ornati di sculture, dei vasi etruschi, greci, ed altri, in terra cotta; dei frammenti d’architettura, dei mobili, e utensili; e generalmente tutto ciò, che può dare un’idea di questi antichi tempi.
    Questo viaggiatore, pittore ed architetto, incide da sé stesso quest’opera; e le cinque appuntate, che già ne hanno ricevute gli associati, provano che sarà ugualmente dilettevole, che utile per le arti. Ha unito a ciò che ha potuto raccogliere di antichità, i principali fenomeni della natura in differenti generi, ed in ispecie dei det-