Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/83

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sull’Architettura degli Antichi. 65

fatta di terra cotta, e in modo che le acque potevano scorrere per essa. A tale effetto vi si ponevano a certe distanze delle teste di leone colla gola aperta, per la quale scolava l’acqua, come Vitruvio1 insegna di farli nei tempj. Si sono trovati più pezzi di simili cornici negli scavi d’Ercolano, che possono vedersi nel museo reale a Portici. In Roma i canali delle grondaje alle dette case de’ cittadini si facevano generalmente di tavole.

§. 58. Il frontispizio si chiama in greco ἀετός, ovvero ἀέτομα. Dovea necessariamente essere in uso a quelle fabbriche, e tempj degli antichi, il tetto de’ quali, e il coperto formava un triangolo. Nè ben si appone Salmasio, il quale2 pretende, che le case fossero tutte fatte a terrazzo; avendosene le prove in contrario in tante antiche pitture3. Se si è riguardato il frontispizio del palazzo di Cesare4 come un pronostico della sua futura apoteosi, non deve per quello intendersi il semplice frontispizio; ma anche i lavori a basso-rilievo, o piuttosto intiere figure, che ornavano quell’edifizio alla maniera dei tempj. Pompeo avea fatta ornare la sommità della sua casa con delle prore di nave; e ciò viene indicato, per sentimento del Casaubono5, in queste parole: rostrata domus. L’altezza dei tempj si ragguagliava sino alla sommità del frontispizio; per conseguenza l’altezza del tempio di Giove a Girgenti era di cento venti piedi6.

§. 59. Si è voluta cercare molto lontana l’etimologia della parola greca., che significa frontispizio, e sino a trovarvi la somiglianza d’un’aquila colle ali stese7. Io cre-

Tom. III. I derei


  1. lib. 3. cap. 3. in fine.
  2. Plin. exercit. in Solin. cap.jj. Tom.I. pag. 853. E.
  3. E in moltissimi bassi rilievi.
  4. Livio presso Plutarco in Cesare, oper. Tom. I. pag. 738. princ.
  5. in Capitolini Gordian. tres, p. 189. B.
  6. Si veggano le Osservazioni dell’Autore su di esso qui appresso in fine di queste.
  7. Salmas. Note in Spartian. p. 155. A. B. Gedoyn Eclairc. sur quelq. diffic génér. qui se trouv. dans les aut. grecs, Acad. des Inscript. Tom. VII. Hist. pag. 110.