Pagina:Storia di Milano I.djvu/119

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di San Giulio sul lago d’Orta: Ottone assediò l’isola, fece prigioniera la regina, e poi che l’ebbe, la fece nobilmente scortare fino al castello di San Leone, e la lasciò al marito. Due anni dopo si dovette rendere alle armi di Ottone Augusto anche San Leone, e allora Berengario e la moglie furono relegati nella Germania. La generosa e mite condotta del saggio augusto merita rispetto e lode. Egli dovette in Roma usare del rigore. Volle esserne il padrone; nè entrerò io ad esaminarne i titoli. L’amor nazionale ha forse dettata al chiarissimo Muratori la disapprovazione ch’ei ne fa. Io onoro quel gran maestro; ma nelle azioni di Ottone vi è sempre un non so che di grande e di generoso che le abbellisce; e s’egli voleva comandare agli uomini oltre i limiti, almeno convien confessare ch’egli era degno di un tal comando. Sotto di lui la zecca di Milano ha battuto moneta, ed io ne ho nella mia collezione. Il cronista Sassone, pubblicato dall’Eccart, dice che Ottone: Mediolanenses subjugans, monetam iis innovavit, qui nummi usque hodie Ottelini dicuntur. Vi è chi ha opinato che la nuova moneta fosse di cuoio; ma la moneta è di argento buono, simile a quello delle monete di Ugone e di Lotario, scodellata come quelle, e perciò innovavit potrebbe intendersi, o per avere posta in azione la zecca, o per averla collocata in nuovo sito, e forse quello antichissimo che diede il nome alla vicina chiesa Alla Moneta, dove quell’officina si è conservata per più di otto secoli sino all’anno 1778. Nulla di più ci somministra la storia di Milano sotto di Ottone I, che morì l’anno 973, nè sotto il di lui figlio Ottone II, che fu pure augusto e regnò sulle