Pagina:Storia di Milano I.djvu/558

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quello che contemporaneamente veniva abolito. Il Decembrio, che ci ha descritta la vita del duca Filippo Maria, ci racconta, come un tratto di sublime accortezza, che il duca mischiava ne’ suoi consigli uomini buoni e cattivi. In eligendis consultoribus, quos consiliarios vocant, mira astutia utebatur: nam viros probos et scientia praeclaros eligebat, hisque impuros quosdam, et vita turpes collegas dabat; ut nec illi justitia inniti, nec hi perfidia grassari possent, sed, continua inter eos dissensione, praesciret omnia. Se il consiglio ducale fosse un parlamento formato dalla costituzione per porre un limite all’autorità del duca, allora certamente sarebbe stata accortezza l’organizzarlo in modo che la interna dissensione lo distraesse dal travagliare al suo fine: ma il consiglio era formato per obbedire al duca e servire agl’interessi di lui, ed era ben infelice l’astuzia di comporlo in modo che, gli uni attraversando gli altri, diventasse inoperoso. Tristo colui che teme la virtù, e crede di doverla temperate col vizio!

Il regno di Filippo Maria durò per trentacinque anni di guerra quasi continua. Giammai i trattati di pace furono tanto insignificanti come allora; poichè il giorno dopo si violavano se conveniva, e la fede pubblica si considerò una parola senza alcuna idea. Non ho voluto fare la storia di molte marziali vicende troppo uniformi, la minuta notizia delle quali sarebbe un peso inutilissimo alla memoria, poichè nessun lume somministrerebbe, o per meglio conoscere lo stato de’ tempi, o per l’arte militare medesima. Avrei pur bramato di trovare qualche germe almeno di virtù in que’