Pagina:Storia di Milano II.djvu/125

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ventisette giorni, essendone partito il 3 di novembre del 1499.

Giunto a Vigevano, il re Lodovico, prima di ripassar le Alpi e rivedere il suo regno, volle piantare un nuovo sistema politico nel Milanese. Quindi, in data del giorno 11 novembre 1499, in Vigevano, volle pubblicare un editto perpetuo. Primieramente stabilisce che nella città di Milano risieda un governatore suo luogotenente, nobile, cospicuo e militare, da cui dipenda tutto ciò che concerne la guerra, e che abbia la plenaria podestà sulle città, borghi e terre, per la loro conservazione, come se fosse il re. Secondariamente stabilì che vi fosse un gran cancelliere forastiero e custode del sigillo, e nel tempo stesso presidente del senato. In terzo luogo che non vi fossero più due consigli, uno di Stato, l’altro di giustizia; ma un solo supremo consiglio col nome di Senato, sotto la presidenza dell’anzidetto gran cancelliere. Volle che i senatori fossero di professioni diverse, cioè due prelati, quattro militari, e il rimanente dottori, de’ quali alcuni volle che fossero forastieri. Queste cariche furono dichiarate perpetue e indipendenti dal governatore; anzi stabilì il re che il solo senato dovesse giudicare de’ casi ne’ quali un senatore avesse meritato il congedo. Concesse al senato la facoltà di confermare o infirmare i decreti del re, di accordare ogni dispensa; e che tutte le grazie, donativi, privilegi