Pagina:Storia di Milano II.djvu/204

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Siena, di bella persona, e nobile: era vestito de panno tanè, haveva le brazza discoperte et le gambe nude senza niente in testa, con la barba lunga, ed haveva dissopra un certo mantelletto a modo de sancto Giovanni Battista. Se mi si permette una conghiettura, parmi che questa straordinaria missione fosse un avviso salutare degl’imminenti torbidi luttuosi che nacquero pochi mesi dopo nella Germania contro degli ecclesiastici; e che riuscirono, come ognun sa, all’infausto dissidio dei protestanti e dei pretesi riformati.

Il contestabile duca di Bourbon, governatore e luogotenente del re, venne richiamato per uno di quegl’intrighi, i quali non son rari nelle corti, quando il monarca non giudichi co’ suoi principii, ma si lasci indurre ad abbracciare i partiti che destramente gl’insinuano le persone che se gli accostano più da vicino. La duchessa di Angoulême aveva molto ascendente sull’animo del re suo figlio. Non minor potere aveva nel cuore di quel giovine e vivace sovrano la contessa di Chateau-Briant, che era nel fiore dell’età, il fiore della bellezza e della grazia; ed era amata dal re. La duchessa favoriva il duca di Bourbon, senza ch’egli se ne avvedesse, per inclinazione naturale; la contessa bramava che si desse a Lautrec, di lei fratello germano, il comando nell’Italia delle armi francesi. Perciò nel 1517 egli venne a Milano governatore, e fu il settimo. Odetto di Foix, signore di Lautrec, maresciallo di Francia, era cugino e compagno d’armi del celebre Gastone di Foix. Alla battaglia di Ravenna egli fu de’ pochi