Pagina:Storia di Milano II.djvu/253

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il moribondo, pensate al re, e lasciatemi morire. Luigi d’Ars, il conte di Tournon caddero morti. Il conte di Tonnerre appena potè essere riconosciuto fra i morti, tante erano le ferite della sua faccia! Il barone di Trans stavasene all’ala sinistra sotto il comando del duca d’Alençon, assai malcontento di dover trovarsi nella inazione. Il figlio suo unico era nel corpo del re, e, dopo d’aver combattuto ed esaurite le sue forze, si ritirò presso del padre. Il barone di Trans gli chiese dove fosse il re: Nol so, rispose, ansante e grondante di sudore, il figlio. Va e sappilo, disse il padre severamente, arrossici di non lo sapere. Il figlio Trans s’ingolfa fra i combattenti, s’accosta al re, e per un colpo d’archibugio cade a’ suoi piedi.

Il duca Carlo d’Alençon, primo principe del sangue, in vece di porgere soccorso al re, si ritirò colla sua ala di cinquecento cavalieri877, e fu il primo a vituperosamente fuggire878; se non fu maliziosamente (dice il Bugati)879, come tennero alcuni, aspirando egli ad esser re, morto che fosse il re Francesco. Tagliò il ponte di legno che poco di sotto a Pavia era fabbricato a San Lanfranco, acciocchè non l’inseguissero i Cesarei. Perciò molti Francesi, ivi giunti sulla speranza di passarvi sicuri all’altra sponda, dovettero avventurarsi ai gorghi del fiume e sommergervisi; poi v’erano a forza spinti dai fuggitivi, che colla fiducia stessa correvano sulle loro tracce, e vi si affogavano880. Gli Svizzeri, vedendo scoperto