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diffidando egli di un’impresa dipendente da tanti interessi combinati, e facili a sciogliersi, concepì il piano di comparire fedele all’imperatore, ed ottenere in premio il ducato di Milano, col pretesto della fellonia di Francesco Sforza898. All’intento quindi di aver le prove dell’ordita trama, nascose Antonio de Leyva dietro i parati della stanza, ed ivi insidiosamente indusse il Morone a palesargli il piano della lega. Comunicato il fatto a Cesare, questi lodò la condotta del marchese di Pescara, il quale, per non romperla col Morone, mostrossi pronto, soltanto che venissero tolte le inquietudini ch’egli provava internamente col tradire l’imperatore che lo stipendiava; al che si tentò dal papa di rimediare. Pontifex, fallacibus quibusdam, sed a juris specie ductis argumentis, Marchioni persuadere nititur id facinus ab ipso pie atque sancte patrari posse899. Gli ordini di Cesare volevano che venisse imprigionato il Morone per avere giuridicamente le prove della lega, e soprattutto contro il duca Francesco Sforza. In questo mentre si ammalò il marchese in Novara, e chiamò a sè il Morone, nella persona del quale si può dire che consistesse l’importanza di ogni cosa900. Il Morone, che se ne diffidava, e di cui aveva detto al Guicciardini non essere uomo in Italia nè di maggiore malignità nè di minor fede del marchese di Pescara, volle un salvo condotto da lui; il quale poichè ebbe ottenuto, in compagnia di Antonio da Leyva cavalcò a Novara il giorno 14 di ottobre 1525. Visitato che ebbe il marchese e congedatosi da lui, mentre il Morone salutava il Leyva nell’anticamera per andarsene, questi gli disse: venite a casa con noi; il Morone ringraziò dell’invito; il Leyva ripigliò: voi ci verrete, essendo prigioniero dell’imperatore901. In tutto questo fatto il Pescara si disonorò. Egli adoperò l’industria d’uno sbirro, anzichè mostrare l’animo nobile e franco d’un illustre capitano. Proposizioni di cotal fatta o non si dà luogo a farle, o, fatte, si accettano, o, dispiacendo, la lealtà vuole che diasi avviso di abbandonare il progetto, o di doverlo altrimenti