Pagina:Storia di Milano II.djvu/63

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la duchessa Bianca Maria colla dovuta magnificenza. Egli condusse una squadra di Francesi, i quali si unirono cogli Sforzeschi. Il Padre della duchessa, diciotto anni prima, aveva pure in Milano alloggiato il re Alfonso d’Aragona, rivale di lui; ma Alfonso vi dimorò come prigioniero, Renato come amico ed alleato. (1455). Le avventure poi del regno di Napoli terminarono facendo lo Sforza la pace col re Alfonso; e questa pace fu convalidata con due nodi di parentela. Alfonso duca di Calabria, nipote del re Alfonso e figlio di Ferdinando, sposò la principessa Ippolita, figlia del duca Francesco; e la principessa Leonora, figlia pure di Ferdinando, fu data in moglie a Sforza Maria, terzogenito del duca.

Frammezzo a’ pensieri militari per difendere lo Stato e rivendicarne le usurpate membra, il duca Francesco non dimenticò mai le cure d’un padre benefico de’ suoi popoli. Abbellì, ristorò e rese più vasto il palazzo ducale, fabbricato da Matteo I, ornato poscia da Azzone, rifabbricato da Galeazzo II, e cadente e quasi abbandonato allorchè il duca Francesco divenne signore di Milano; poichè Filippo Maria, come vedemmo, non mai vi alloggiò. Riedificò maestosamente il castello di Porta Giovia, che tuttora è in piedi; sebbene cinto al di fuori di fortificazioni fattevi durante il governo della Spagna. (1456) Intraprese e condusse a fine la fabbrica dell’Ospedal Maggiore, aperto indistintamente a sollievo dell’egra umanità, senza risguardo a patria nè a religione. Il Turco, l’ebreo, il cattolico, l’acattolico, purchè siano ammalati e poveri; ivi trovano ricetto e assistenza. Intraprese in fine e condusse pure al suo termine la grand’opera del canale, ossia Navilio, che da Trezzo conduce a Milano le acque dell’Adda. Il Decembrio