Pagina:Storia di Milano II.djvu/80

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là nella chiesa. Così terminò la sua vita di duca Giovanni Galeazzo, il giorno 26 dicembre del 1476, dopo dieci anni di sovranità, all’età di trentadue anni. La serie di questa congiura è nota, e si è anche più conosciuta col dramma: la Congiura contro di Galeazzo Sforza; tragedia di sentimenti grandi, arditi, liberi; piena di lezioni utili ai principi, utili ai sudditi; che ci rappresenta la tirannia co’ suoi tratti odiosi, il fanatismo pericoloso, quando anche nasca da nobili principi; che interessa e sviluppa un’azione che è la sola della nostra storia posta sul teatro, e la presenta col costume de’ tempi; tragedia che sgomenta le anime gracili, e scuote deliziosamente le energiche. La storia è adunque, che in Milano eravi un uomo d’ingegno, erudito, eloquente e di sentimenti arditi, che aveva nome Cola Montano: si dice ch’ei fosse Bolognese. Egli viveva col mestiere delle lettere, ed era un rinomato maestro, alla scuola di cui varii giovani nobili andavano per istruirsi. Taluno, assai versato negli aneddoti, mi asserì che questo Cola Montano fosse stato dileggiato dal duca Galeazzo Maria. Concordemente la storia c’insegna che Montano ne’ suoi precetti sempre instillava nel cuore de’ suoi nobili alunni l’odio contro la tirannia, la gloria delle azioni ardite, la immortalità che ottiene chi rompe i ferri alla patria, e la renda libera e felice. Egli animava gli alunni suoi a mostrare una virile fermezza,