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Pagina:Storia di torino v1 cibrario 1846.djvu/104

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96 capo ottavo

Più sotto entro ad un cerchio in cui è segnato il monogramma di Cristo, gira in tondo quest’altra iscrizione:

† DEPOSITIO SANCTE MEMORIE VRSICINI 
EPISCOPI SUB DIE TERTIODECIMO KALENDAS NOVEMBRES INDICTIONE TERTIADECIMA.

Impariamo da queste iscrizioni, che Ursicino visse ottant’anni, ne pontificò quarantasette, e morì il 20 d’ottobre nell’indizione decimaterza. Questa data del 20 d’ottobre riprova uno degli ar­gomenti di sola possibilità, per cui credevasi che Ursicino fosse quel Sant’Orso di cui il Capitolo Torinese celebra l’ufficio il primo giorno di febbraio; ed era la supposizione che Ursicino fosse morto quel giorno medesimo. L’altro argomento consiste nel dire, che negli antichi calendari il nome d’Ursicinus si trovi per abbreviazione scritto Urnus. Ma questi antichi calendari più non si hanno onde riconoscere se vi sia segno d’abbreviazione. Ed altronde la tradizione orale che viva si conserva d’un santo, di cui si fa l’ufficio annuale nella stessa chiesa in cui ha pontifi­cato, pare che renda impossibile una così notevole alterazione di nome.

Nella lapide Ursicino è chiamato sancte memorie. So che i titoli di santità e di santa memoria si diedero ne’ secoli susseguenti non solo ai papi, ma anche ai vescovi, e talvolta anche a’prelati infe­riori. Di modo che senza nulla detrarre ai meriti d’Ursicino che in quella persecuzione longobarda patì un mezzo martirio, non è chiaro se quelle parole sancte memorie provino che sia morto in odore di santità.

In favore dell’opinione del Meiranesio starebbe la considera­zione, che i Bollandisti non trovarono memoria di un Sant’Orso vescovo, cui si possa plausibilmente riferir questo culto; e che nella chiesa di Torino se ne celebra l’ufficio non semplice, ma