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20 libro primo

figurative nell’Asia Minore, ottennero il massimo sviluppo dell’idea archetipo del bello e la potenza di renderlo; e ne lasciarono inarrivabile monumento in quelle tante dipinte argille, in cui l’arte fece il supremo di sua possa8 assai prima che la Grecia s’ingentilisse di lavori degni d’essere con quelli para­gonati.9

Conduceano ancora gli Etruschi con molta bravura lavori d’oro, di filigrana e di cesello; foggiavano caraffe e lucerne aggraziatissime.10 Erano più che sufficienti scultori di marmo e di bronzo. Dalla sola Volsena i Romani portarono via due mila statue di questo metallo. Aveano monete di perfettissimo conio.

Tanto innanzi si era spinta in que’ secoli oscuri la civiltà etrusca, alla quale se non contrastavano più tardi Roma nascente da un lato, dall’altra le invasioni de’ Galli, chi sa quale influenza avrebbero gli Etruschi esercitata sull’incivilimento europeo.

Dopo i Tirreni, i più antichi abitatori d’Italia sono i Liguri.

Che i Liguri facessero parte degli Iberi, che dieder nome alla Spagna, è un fatto che sembra ornai di­mostrato;11 se non che gli autori li fanno venire in Italia dalle rive del Beti, l’odierno Guadalquivir, dove era situata la loro capitale Ligistina vicina alla famosa colonia Fenicia di Tartessus; laddove sembra più probabile, avuto rispetto all’antichità del nome e della potenza Ligure in Italia, che l’invasione dei