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Pagina:Storia di torino v1 cibrario 1846.djvu/423

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Capo Nono


Ragione con cui si governava il comune verso al principe.


Non era cosa piana, agevole, nè utile all’interesse comunale, presa isolatamente, considerata nella sua astrazione, l’obbedire a principi che sempre ave­vano sulle braccia grosse guerre da sostenere, che però abbisognavano di continuo d’aiuti straordinarii d’uomini e di danaro, e tanto maggior disagio di moneta aveano, inquantochè le finanze cogli ordini feudali e comunali del medio evo erano male am­ministrate; l’obbedire a principi che, essendo so­vrani e dovendo esser padri di più centinaia di comuni, rimanevano perpetuamente impediti nella loro azione civilizzatrice dai privilegi che ciascuno invocava l’un contra l’altro, dall’avversione che l’un nudriva contra l’altro. In questo stato di cose, tendendo il principio monarchico ad assorbire il comunale, a centralizzare il potere, a ridurre i varii