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Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/104

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100 libro primo


L’edilìzio dell’Ergastolo restauralo, fornito di tutti que’ comodi che la carità suggerisce, che la religione prescrive, e soprattutto di pulitissimi bagni, ammette tre classi distinte, e l’una dall’altra separate di persona: Meretrìci condottevi dalla forza — Meretrici venute volontariamente — Donne infette, recatevisi per farsi curare gratuitamente. Hannovi ancora alcune stanze appartate, destinate a dimora di donne di civil condizione, i cui errori parvero tali da meritar la repressione della pubblica podestà.

Quest’opera, riformata con prudentissimi ordinamenti, è affidala alle pietose Suore di carità, e tutto cospira al fisico e morale miglioramento delle infelici che vi sono albergate.21

Nella regione di Valdocco, presso al borgo di Dora, fu stabilita nel 1822 per beneficenza della piissima signora marchesa di Barolo, l’opera del Rifugio, per le donne o zitelle colpevoli, che avendo scontata la pena de’ loro falli, o volendo da se lasciare la strada del vizio, danno prove di vero ravvedimento e si mostrano disposte a perseverare nel bene. E governata dalle Suore di S. Giuseppe. Più tardi vi si è aggiunto il piccolo Rifugio o Rifugino, il quale contiene numerose infelici giovanette, che nella prima adolescenza furono già da abbominevoli persone conlaminate, o da mali esempi domestici corrotte. Tutte ricevono educazione cristiana, imparano a leggere e scrivere e diversi lavori donneschi.

La stessa piissima dama aprì, allato al Rifugio, il