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capo primo 145

di que’ gloriosi confessori della fede, s’era edificato un oratorio sul finir del secolo iii, convertito poi in tempio, quando cessò di parer caso di morte l’esser cristiano. Ampliato ed ornato dal vescovo S. Vittore, successore di S. Massimo, sul finir dei secolo v, e già divenuto allora segno di divoti pellegrinaggi; ruinato poi dai Saraceni e da altri barbari, ristorato dal vescovo Gezoneche v’aggiunse ne’ primi anni dopo il mille un monastero di Benedittini; caduto molti secoli dopo in commenda, nel 1556 fu distrutto dai Francesi, nella quale occasione vennero le sacre reliquie trasferite in Sant’Andrea, donde nel 1575 si portarono all’oratorio provvisionale de’ Gesuiti, mentre s’attendea la costruzione del nuovo magnifico tempio, in cui doveano essere definitivamente allogate.

Nel sito medesimo in cui si murava la novella chiesa de’ Ss. Martiri, sorgea prima la chiesa antichissima parrocchiale di Santo Stefano, di cui si ha memoria fin dal 950. Nella qual epoca era uso, che i canonici della Cattedrale fossero incardinati ad alcuna delle chiese della città, e v’esercitassero l’ufficio parrocchiale. Rettore della chiesa di Santo Stefano era allora l’arcidiacono del capitolo Torinese.

Nel 1551 la parrocchia di Santo Stefano era unita a quella di San Gregorio; nel 1575 fu soppressa, e la chiesa colle case vicine passò in proprietà del Seminario ivi fondato da monsignor Gerolamo della Rovere,

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