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capo sesto 223

aggregalo di case irregolari ed in parte minacciante rovina, aggiunte di tempo in tempo al primo edifizio. Aveasi allora il disegno di ricostrurlo; ma per farlo colla volula regolarità, conveniva occupare il vicolo a ponente e la piazzetta al nord della chiesa. Passatane richiesta alla Città, questa niegò il consenso. Onde stavano i frati molto dolenti e perplessi sul partito a cui appigliarsi, quando passeggiando due religiosi, uno de’ quali era sindaco del convento, ne’ siti del nuovo ingrandimento a ponente, videro che nell’isola di San Calisto si lavorava gagliardamente a trasporti di terra per costrurvi poi le scuderie del conte e senatore Baldassarre Saluzzo di Paesana, che aveva terminata già la fabbrica del suo vasto palazzo; e per edificare una casa per l’auditore camerale conte Vincenzo Derege di Lignana; e nacque loro il pensiero che quel sito sarebbe stato opportunissimo per la fabbrica del loro convento. Chiamavasi il sindaco il P. Ignazio Maria di San Giuseppe, e nella mente di lui s’abbarbicò tanto tenacemente questo pensiero, che, sebbene dapprincipio ripugnassero i superiori per le tante difficoltà che vi scorgeano, ei tutte agevolmente risolvendole, mostrò non solo possibile, ma piana l’esecuzione del suo disegno.

Al conte di Paesana gradirebbe assai la vicinanza d’una chiesa, da cui crescerebbe valore al suo palazzo. Il conte di Lignana sarebbe similmente dal