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capo sesto 227


Non so se a caso od a disegno venne dimenticato il posuit.

In men di ire anni venne terminata la chiesa a sole spese della provincia carmelitana. E tosto la medesima si parò a lutto e suonò di funebri preci a significazione di gratitudine per l’estinto suo architetto Juvara.

Sebbene questi godesse in Torino ricche provvisioni e la badia di Selve, e fosse piuttosto sottil nella spesa, dimodochè nulla qui gli mancasse, nè dignità, nè stima, nè danari, la sua fama era tanto cresciuta, che il re non potea dispensarsi di cedere alle molte richieste che da altre potenze glie ne venivano fatte, onde frequenti erano i suoi viaggi ora dentro l’Italia ora fuori. A Roma fu adoperato per la canonica e per la sagrestia di San Pietro; a Lisbona die il disegno della chiesa patriarcale e del palazzo regio, ed ebbe splendida rimunerazione, l’ordine di Cristo, una croce in diamanti ed una pensione di mille scudi. Il palazzo reale di Madrid essendo stato consumato dalle fiamme, egli fu chiamato a ricostrurne un altro, e là morì il 1° di febbraio del 1736 d’anni 50, mentre era domandato dall’imperatore, dal re di Francia e dal gran maestro di Malta.

I Carmelitani riconoscenti gli celebrarono il 10 di marzo solenni esequie nella novella loro chiesa.

Nè solo all’architetto, ma eziandio al capomastro