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266 | libro secondo |
di Savigliano, nominato nel 1669 vescovo d’Ivrea; Carlo Vincenzo Ferrero, vescovo d’Alessandria nel 1727, fatto cardinale due anni dopo e trasferito alla sede di Vercelli; Pietro Gerolamo Caravadossi di Nizza di mare, creato nel 1728 vescovo di Casale; Enrichetto Virginio Natta di Casale, vescovo d’Alba, creato cardinale da Clemente xiii, morto nel 1768; il padre Carlo Innocenzo Ansaldi di Piacenza, professore di teologia nell’università di Cagliari, poi in quella di Torino, autore di molte ed importanti opere, morto nel 1780. Poco prima di morire diede alla luce la consolante operetta: Della speranza di rivedere i nostri cari nell’altra vita.
Fiorirono ancora in questo convento il padre Nicola Agostino Chignoli da Trino, il padre Domenico Tommaso Valfredi da Garessio, il padre Enrico della Porta da Cuneo, tutti e tre professori ed autori d’opere di qualche fama. Finalmente il padre Vittorio Melano di Portula, priore di questo convento, venne nel 1778 nominato arcivescovo di Cagliari, donde fu poi trasferito alla sede di Novara.
Compiute le varie fasi della rivoluzione francese, il convento fu riaperto nel 1822. Il padre Bernardo Sapelli, da Occimiano, fondatore del ritiro del Rosario, che per lutto il tempo della dominazione francese era stato rettore della chiesa, fu eletto provinciale, e morì nel 1829 con gran fama di santa vita. Erano