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322 libro terzo

e di madre pervenute all’età d’anni 8 e che non eccedano i dodici.

Nella chiesa, la tavola dell’altar maggiore è di Girolamo Donini da Correggio, che fu scolare del Cignani, e ne imitò lo stile. Egli provò meglio in quadretti da stanza, che nei dipinti destinati a luoghi pubblici. E nondimeno è pittore di bontà ragionevole.

Della chiesa di Santa Chiara si è già discorso nel capo precedente. Quasi di fronte alla medesima v’ha il Conservatorio del Rosario, chiamato anche ritiro delle Sappelline, dal nome del padre Bernardo Sappelli, Domenicano, che lo fondò co’ sussidii del chirurgo Tartra verso al 1808 per le fanciulle pericolanti. È diretto dalle Terziarie di S. Domenico.

La via che percorriamo mettea capo nel secolo xiv alla Porta Pusterla; ed altre memorie non rammenta, fuorchè lo spedale di Sant’Andrea, che aprivasi negli stessi tempi presso la porta, e probabilmente nella casa medesima del priorato.

A levante del palazzo de’ magistrati supremi corre la via di Sant’Agostino, nella quale non v’ha altro da osservare che l’antica chiesa di questo nome.

Il vero antico titolo di questa chiesa è de’ Ss. Giacomo e Filippo. La chiesa parrocchiale di S. Giacomo già esisteva nel secolo xiv. Fu visitata nel 1368 dal vescovo Giovanni di Rivalta. Nell’isolato che trovasi al nord della chiesa s’alzava la chiesa di