Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/34

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30 libro primo

che ritragge ancor molto del non lontano seicento:


D. O. M.
D. FERDINANDO DE MARSIN COMITI
FRANCIAE MARESCALLO
SVPREMI GALLIAE ORDIMS EQVITI TORQVATO
VALENTINARVM GVBERNATORl
QVO IN LOCO
DIE VII SEPTEMBRIS MDCCVI
INTER SVORVM CLADEM ET FVGAM
EXERCITVM ET VITAM AMISIT
AETERNVM IN HOC TEMPLO MONVMENTVM


Se mai vi fu monumento degno di rispetto, quest’era sicuramente, testimonio d’una delle maggiori nostre glorie. Pure non so qual mano barbara e stolta disfece il sepolcro, trasferì le ossa nella cappella di Sant’Antonio, coprendole con angusta pietra che dice:


DE MARCHIN
1806.


falsando in tal guisa la data, l’ortografia del nome e il criterio di chi legge, in modo da far credere che si tratti d’un qualche giacobino, contemporaneo di Marat e di Robespierre, o al più di qualche emigrato. Sulle pareti laterali della cappella è stata poi più modernamente ripetuta l’antica iscrizione che abbiam riferita, conservando l’errore di