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360 | libro terzo |
campanile. S’era anzi già dato l’appalto di siflalii lavori nel 1722. Masi bell’opera rimase, come tanle altre, imperfetta.4
La fabbrica quale ora si vede fu sostituita alle tre chiese che prima esistevano dal cardinal Domenico della Rovere, vescovo di Torino, e cardinale del titolo di S. Clemente, il quale patteggiò a questo fine con mastro Amedeo de Francisco da Settignano, diocesi di Firenze, chiamato Meo del Caprino, per la costruzione della chiesa, sapienza e campanile.
Dal campanile in fuori, che pare sia stato solamente levato a maggior altezza, lutto l’antico fu distrutto, e il nuovo e grazioso duomo edificato in sei anni, dal 1492 al 1498.5 La perfetta armonia delle parti, sulle quali piacevolmente l’occhio trascorre e riposa, la bellezza della facciata, degli stipiti delle porte squisitamente intagliati, quella dei fianchi e della cupola, la fanno tenere in pregio dai pochi veri conoscitori dell’arte; e assai meglio dovea comparire il nostro duomo, quando tutta era dispiccata dal retrostante edilìzio, l’abside a cui si girava attorno, e che veniva illuminata da due finestre oblunghe; quando, nell’interno, la visuale non era traviata dalla soprastante cappella della Sindone, e allato all’altar maggiore, invece de’ marmorei scaloni di stile diverso, vedeansi due cappelle della forma e proporzione delle altre.
Chi sia stato l’architetto di questo nostro più