Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/37

Da Wikisource.
33 capo secondo, note

nome di S. Solutore Maggiore, è del 1277; onde argomento che verso quei tempi fosse stato edificato l’altro S. Solutore, distinto col nome di Minore.

(10) Pietro Tirurgol, rettore di S.Simone, da alla chiesa di Sant’Agnese beni situati ad crucem S. Salvatoris de campagna (1211, viii kal. martii).

Lo stesso sacerdote acquistava, due anni dopo, una pezza di terra in territorio Taurinensi, retro ecclesiam S. Salvatoris de campagna (1213, vi kal. septembris).

La chiesa di S. Salvatore era nel secolo xvi priorato dei Benediltini.

(11) Liber consti., Archivi di città.

(12) Archivio arcivescovile.

(13) Il titolo di questa chiesa prima abbandonata, poi distrutta, fu trasferito ad una cappella del duomo.

(14) Apud et extra portam Marmoream. Liber consil., 1529.

(15) Liber consil., Archivio della città.

(16) Saropergia comugnia Taurinensis. Liber consil., annorum 1389, 1461. Nel 1518 era cappellano di Superga fra Antonio Ranotto, dell’ordine di Sant’Antonio. Prima di quei tempi parecchi canonici della cattedrale aveano posseduto quel benefizio, facendone, ben inteso, adempir li pesi da un cappellano. Nel 1520 la chiesa di Superga fu ceduta agli Agostiniani. — Dai libri degli ordinati.

(17) Un po’ al di qua di Lucento.

(18) Nel 1393. Liber consil. Le fini di Torino erano verso il meriggio: Ultra Sangonum ad ripas subtus castrum de Grassis, usque ad vallem de Silis, et a dicta valle usque ad ecclesiam S. Marie, usque ad Droxium, et a Drosio versus Stuponicum. — La croce de Colleriis era il termine divisorio con Rivoli.

Questi confini non hanno variato.


Vol. II 5