innanzi alle 24 hore, il Murtola, mentre ch’io di lui
non mi guardava, mi appostò con una pistolella carica
di cinque palle ben grosse, et di sua propria
mano molto da vicino mi tirò alla volta della vita.
Delle palle tre ne andarono a colpire la porta d’una
bottega che ancor se ne vede segnata, l’altre due
mi passarono strisciando su per lo braccio sinistro
e giunsero a ferire il Braida, giovane virtuoso,
ben nato, et mio partiate amico il quale mi era allora
a lato, et veniva meco passeggiando: talchè piaccia
a Dio che la scampi. Questo è stato uno dei più sensibili
et evidenti miracoli che sia seguito da gran
tempo in qua. Miracolo certo della Beatissima Vergine,
la quale per la particolar divotione ch’io le
porto non volse soffrire ch’io in un giorno della sua
festività fossi morto così villanamente per man d’un
traditore: et miracolo anco di San Maurilio del quale
agli 11 del mese passato io presi il sagro abito; et
se ne vede la prova manifesta poichè tutta la parte
sinistra del mantello nuovo è lacera et forata dalle
palle eccetto la croce che sola vi è rimasa intatta
et senza offesa alcuna. Il Murtola fuggendo, appena
fu in piazza, diede tra i birri e fu preso, e
condotto in prigione dove subito confessò d’aver
tirato al Marini con animo deliberalo d’ucciderlo,
affermando che quando avesse potuto gli avrebbe
dato di bel mezzodì quando io era in carozza col
duca,19 e coi cardinali.»