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Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/518

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514 libro quarto


Ora per benefìcio del Re la chiesa è amministrata dalla pia Società del cuore di Maria, a cui la liberalità della Regina vedova Maria Cristina forniva un’annua provvigione per mantenere un rettore ed un cappellano., come attesta un’iscrizione collocata sai muro a sinistra entrando.

Seguitando la strada Nuova incontrasi in principio della seconda isola a mano destra la chiesa di Sta Maria Maddalena coll’annesso monastero, che già fu delle Convertite del terz’ordine di S. Francesco, ed ora appartiene alle Cappuccine.

Fin dal secolo xvi era in Torino un’opera delle Convertite allogata in certe case vicino a San Martiniano;14 ma non era di gran lunga sufficiente al bisogno. Del che dolenti le piissime Infanti Maria e Caterina di Savoia, fatte cacciatrici d’anime, si diedero a cercare e raccogliere quelle, la cui lasciva bellezza, mutata in merce venale, maggior danno recava alla pubblica onestà, e ricoveratele in casa da loro comprata, ne commisero il non facil governo a Caterina de’ Rossi Lazari, donna per età, per prudenza e per pietà attissima a quel carico, aggiuntavi l’assistenza del padre Ruga, barnabita.

Furono da sessanta le Taidi che la mano medesima delle Infanti vestì solennemente di cadizzo bigio, e che con capestro al collo e corona di spine in capo inaugurarono con divota processione il passaggio dalle laidezze alla penitenza.15 Ciò fu nell’anno 1654.