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572 libro quinto

questa città, del quale abbiam già fatta parola; Pietro della Rossa, capitano; Battista Gambera, canonico; Nicolò Orsino, causidico; Benedetto Valle, mercante; Nicolino Bossio, sarto; e Ludovico Nasi, libraio. Ordinossi T eletto drappello nella casa dell’Albosco, sotto al titolo di Compagnia della fede cattolica. Addì 25 di gennaio di quell’anno cominciarono pertanto a radunarsi ne’ chiostri di San Domenico, e nella sala capitolare, avendo per direttore il padre fra Pietro da Quinziano, de’ predicatori; ed essendo quello il giorno della conversione di S. Paolo, lo scelsero a protettore. E perchè tornava loro meglio di aver casa ed oratorio proprio, tolsero ben presto a pigione una casa del priorato di Rivalta, vicino a San Benedetto, ed ottennero facoltà d’ufficiar quella chiesa, dove poi comparirono, come abbiam detto, per la prima volta i Gesuiti; più tardi ebbero oratorio presso la chiesa de’ Gesuiti, finchè acquistarono la casa ov’è stabilito il Monte di Pietà, e dove tuttora hanno stanza.

Nel 1566 Nicolino Bossio fu deputato dalla compagnia a Roma, a papa Pio v, onde ottenere conferma de’ loro statuti e varii privilegi e grazie spirituali. E, facendo una lettera del senato amplissima testimonianza delle loro sante opere, agevole fu la consecuzione di quanto desideravano.

Prodigiosi possono chiamarsi i frutti che portò questo pio instituto; perchè non solo ottenne il