Natogli desiderio di vedere stabilirsi in questa città
una congregazione di preti dell’Oratorio, infervorò
di questo medesimo sentimento il teologo Pietro
Antonio Defera, nato il 21 marzo 1616 in Borgomasino,
il quale segnalavasi nell’esercizio dell’apostolico
ministero per esimia prudenza e carità. Serviva
allora il Defera la chiesuola di San Michele,
dove ebbero in diversi tempi temporaria stanza gli
Agostiniani scalzi ed i Teatini, e per maggiore spazio
i Trinitarii. Colà espose il Defera un quadro di
S. Filippo datogli da monsignor Crescenzi; e l’aria
venerabile ad un tempo e piena di santa dolcezza e
di pia letizia di quel gran servo di Dio, e le informazioni
che propagava il Defera circa il sublime
grado di santità cui era pervenuto, eccitarono subitamente
la devozione dei fedeli. Veduto sì buon
principio, il padre Defera più non indugiò a chiedere
all’arcivescovo le necessarie facoltà per fondare
in Torino la congregazione dell’Oratorio, ed avutele,
il dì 26 gennaio del 1649 aperse un piccolo oratorio
in una bottega della casa Blancardi, che tolse
a pigione vicino a San Francesco d’Assisi. Gli fu
compagno in tal impresa il padre Ottaviano Cambiani
di Savigliano, il quale, evirato sin dall’infanzia,
e perciò destinato al canto, era stato ammaestrato
nel collegio di Sant’Apollinare a Roma, a spese del
cardinal Maurizio di Savoia, che lo ebbe di poi per
suo musico di camera.