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capo quarto 609

Juvara, rifabbricarono il sacro tempio.4 Cinquant’anni impiegaronvi que’ padri; a’ 26 maggio del 1772 vi si disse la prima messa; dico la prima che si dicesse dopo compiuta la fabbrica della chiesa, poichè fin dal 1722 s’uffiziava il presbitero colle due prime cappelle, che un muro separava dalla parte che s’andava costruendo.

La congregazione dell’Oratorio torinese fu disciolta per decreto del governo repubblicano del 13 d’aprile 1801, ma ne rimasero alcuni ad uffiziar la chiesa. La casa fu destinala più tardi a quartiere dei Veliti imperiali. De’ primi ad essere congedati, furono anche i preti di questa congregazione primi ad essere reintegrati; il cavaliere don Pietro Borghese, decurione della città di Torino, uomo di specchiatissima religione e di somma prudenza, andando a Genova nel maggio del 1814, a far omaggio al re Vittorio Emmanuele, portò seco il memoriale de’ padri superstiti. Ed il buon re da Alessandria ne die favorevol rescritto, a cui fu data esecuzione in settembre dell’anno medesimo.

Nel 1823 i Filippini fecero terminare le due cappelle di San Lorenzo e di San Filippo, e costrurre di marmo l’altare di quest’ultima. Con grande sollecitudine e dispendio promossero la causa della beatificazione del beato Sebastiano Valfrò, la cui festa solenne si celebrò nella Basilica Vaticana il 31 d’agosto 1834; e in San Filippo a Torino il 30,

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