Vai al contenuto

Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/79

Da Wikisource.

capo quinto 75

il disegno, ed all’avvocato Carlo Pinehia, suo decurione, di sopraintendere all’opera. Ora questa giunta è in molta parte eseguita; e già sorge un ampio e nobil giro di portici, sicchè si può congetturare che il nostro Campo Santo poco avrà da invidiare alle più celebri necropoli italiane.

La nuova parte del Campo Santo ha la forma d’un parallelogramma basalo sul lato nord dell’antica. Sul lato parallelo a questa, di fronte all’entrata, spiegasi un’area semicircolare, in cui si è progettato di elevare un monumento alla memoria degli uomini celebri nazionali; i due laterali del parallelogramma servono di diametro a due altri semicircoli, i quali vengono a formare le estremità di una croce.

Su tulle le sopra descritte linee ergesi un porticato, che ne divide l’area in tre parti: il parallelogramma di mezzo, col suo grande spazio semicircolare ne forma una parte, e le due altre sono formate dai semicircoli laterali, chiuse dal porticato che forma i lati minori del suddetto parallelogramma.

Si ha l’accesso a questa ampliazione dall’antico Campo Santo per mezzo di un atrio aperto sulla linea centrale, e per mezzo di due archi, in fronte ai due porticati laterali.

I portici levansi su di una gradinata di tre scalini, e sono divisi in 269 arcate, che formano ciascuna una cella, i cui pilastri ed archivolti ne sostengono la volta a calotta. Questi portici, formanti il perimetro