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214 Storia di una Capinera

nella sua cecità provvidenziale mille ragioni per illudersi e non vedere lo stato in cui sono.

Mio Dio! mio Dio! eccomi a Voi, quale io sono colle mie infermità, colle mie debolezze, coi miei errori, colla mia colpa, coll’immensurabile amore che vi porto. Pietà di me, mio Dio! pietà di me! Non mi fate pensare! ecco l’unica mia preghiera per vivere e morire rassegnata nel solo vostro pensiero.