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20 | Storia di una capinera |
era bella! Ella non volle permetterlo, ed ha ragione, per non gualcire la stoffa. Quanto sono sciocca, Marianna! Come se si fosse trattato della mia meschina tonaca di saja che non corre mai il rischio di gualcirsi!
Ah! ma la famiglia è una benedizione del cielo! La sera, quando il babbo chiude le porte, io provo un sentimento ineffabile di contentezza, come se si restringessero i legami che mi uniscono ai miei cari nell’intimità della vita domestica. Invece qual penoso sentimento di tristezza non provavamo tutte noi, povere recluse, te ne rammenti? allorché si udiva suonare il mazzo delle chiavi del portinaio, e stridere i chiavistelli! Allora il mio pensiero correva ai poveri carcerati e il cuore mi si stringeva; me ne son confessata cento volte, ne ho fatto cento penitenze, e giammai ho potuto difendermi da coteste idee. La mattina, prima di aprire gli occhi, allor-