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Storia di una capinera 23

vertimenti hanno mai gli uomini! Vedendo quel sangue, udendo quel pigolare.... il poverino si lamentava del gran dolore che doveva provare!... io piansi con lui ed arrivai sino a dar torto al mio caro babbo. Tutti ridevano di me, persino Gigi. Lavai la ferita del meschinello, ma non sperai che campasse. Invece eccolo lì che saltella e fa il chiasso! Qualche volta il poverino si duole ancora della sua ferita e viene a rannicchiarsi nel mio grembo pigolando e strascinando la sua aluccia, come se volesse narrarmi il suo guaio. Io lo conforto coi baci, l’accarezzo, gli dò delle miche di pane e del miglio, ed egli se ne va tutto vispo a posarsi sul davanzale per volgersi di nuovo verso di me cinguettando, sbattendo le ali e allungando il collo a bocca spalancata.

Ieri l’altro un brutto gattaccio mi fece provare un grande spavento. Il mio Carino, sai che si chiama Carino? era sul