Pagina:Storie lodigiane 1847.djvu/163

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confinante verso oriente, l’isola di cui è detto di sopra, la quale i nostri antichi chiamarono Fulcheria. Ma perchè quelle terre furono più lungamente sotto acqua, e più basse delle ali 3, di poco elevate dal corso delle acque, si rimasero uliginose e paludose, al che concorse anche la circostanza che vennero formandosi principalmente delle deposizioni del Brembo e del Serio, differenti da quelle dell’Adda, del Lambro, del Po. Per tal modo formossi ed emerse dall’acque il territorio Lodigiano. Egli è bensì vero che le dette cose non hanno isterico appoggio; ma la natura il più delle volte non ha bisogno d’istoria, ella parla ben chiaramente da sè, ed ha suoi infallibili documenti nelle opere sue; ond’è difficile che Y accurato investigatore venga tratto ad errore.

II.

COSTITUZIONE GEOLOGICA.

i.° Agro Lodigiano. — Tutto il Lodigiano è dunque terreno di trasporto, cui le correnti disposero a strati, i quali si possono osservare quasi uniformemente disposti nelle costiere elevate sopra le bassure dei fiumi. La quale uniformità di strati fu cercata ed osservata in molte escavazioni fatte qua e colà nelle parti più elevate e più interne del nostro paese. D’onde si è ricavato che l’Agro Lodigiano propriamente detto, ossia quella parte che è contenuta nelle sponde sinistre del Lambro e Po, e destra dell’Adda, è costituita in istrati orizzontali-ondulati delle materie depositatevi dalle alluvioni, nell’ordine seguente: